La Storia

Il nome dato alla bambina fu quello del Santo del giorno, infatti il 5 Febbraio 1445 si festeggiava Sant’Agata Martire. E per mettere in evidenza l’importanza della vita umana, anche quella della creatura più povera e abbandonata, venne aggiunto il nome di una pietra preziosa: lo smeraldo. Agata Smeralda, un nome che suscitava quindi ammirazione, meraviglia e gratitudine.

In ogni bambino che nasce e che lotta per sopravvivere c’è qualcosa della bellezza delle pietre preziose. Una bellezza donata da Dio, che per ciascuno di loro ha creato, insieme con la vita, un progetto di amore da ricevere e da dare, per il miglioramento continuo di questa nostra società umana, che Lui vorrebbe diversa. Una bellezza talvolta nascosta dagli stenti e dalla fame, dalla violenza e dallo sfruttamento, dalla mancanza di istruzione e di assistenza sanitaria.

Quando il Cardinale Lucas Moreira Neves ed il Prof. Mauro Barsi hanno scelto il nome Agata Smeralda per la nascente Associazione, non hanno voluto quello di un bambino o di una bambina del sud del mondo, ma di una creatura nata a Firenze. Per far comprendere che il problema dell’infanzia, ieri come oggi, riguarda anche le nostre città ed in questo caso anche Firenze. Non si sarebbero mai immaginati quanto la scelta di questo nome sarebbe stata azzeccata. Infatti, soltanto recentemente Mauro Barsi ha potuto conoscere la vera storia di questa creatura. La piccola Agata Smeralda, molto gracile e sofferente, fu data a balia dallo Spedale degli Innocenti ad una famiglia di contadini della Comunità di Castelfiorentino, perché potesse migliorare la sua salute.

Purtroppo la bambina continuava a deperire e fu riportata all’interno dello Spedale dove, con grande meraviglia, si accorsero che era stata tenuta male ed anche morsa dai topi. Morì dopo poco tempo. Mai si sarebbe pensato che Agata Smeralda, nata a Firenze, avrebbe fatto la fine di tanti bambini delle favelas e delle baraccopoli del sud del mondo, che continuano a morire ancora oggi e per lo stesso motivo.

“Agata Smeralda” è oggi un Progetto che opera in nome della vita e della dignità di ogni persona umana dal concepimento alla morte naturale. Ormai da molti anni è una presenza concreta nelle favelas brasiliane di Salvador Bahia, in mezzo ai più poveri tra i poveri: le bambine ed i bambini di strada.

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