Compleanno di Agata Smeralda: intervento del Sindaco di Firenze

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Fate un lavoro straordinario


Porto molto volentieri il saluto della Città. Non è la prima volta, caro Mauro, che ci incontriamo anche qui, in questa sede, ma è la prima volta che sono qui con la fascia che rappresenta tutta Firenze. Se il Premio “Prima di tutto la Vita” è intitolato a Fioretta Mazzei credo che questo simbolo della Città e del Comune che l’ha vista protagonista della vita, non soltanto spirituale e religiosa ma anche politica e culturale, richieda la presenza del Sindaco e il saluto di tutta la Città.

Dall’altro lato devo fare una considerazione legata alle parole di Mauro dette prima e relativa alla parabola del Buon Samaritano.

Il Card. Martini ricordava in uno dei momenti di formazione politica che l’esperienza del Buon Samaritano è una delle pagine più belle anche per chi si avvicina alla politica. Ma lo diceva in un modo in qualche misura provocatorio. Perché diceva: “Sì, è giusto che in qualche modo vi sia chi si fa incontro al viandante ferito, chi si prende cura delle sofferenze, ma è importante che la politica si ricordi sempre di aver bisogno di collaborare con coloro i quali vanno a curare le ferite; perché se la politica fa il suo mestiere per bene allora è più facile anche il lavoro dei volontari, dei buoni samaritani”. Credo allora che il lavoro di “Agata Smeralda” sia un lavoro straordinario, e di cui Firenze è orgogliosa. E’ orgogliosa al punto che prima che Mauro Barsi diventasse Cittadino onorario di Salvador Bahia, Firenze e Salvador si sono gemellate, e questo gemellaggio dovrà essere in qualche modo ulteriormente arricchito nei prossimi anni, e avremo tanto bisogno di collaborare insieme per farlo. Credo che sia molto importante e significativo per tutti noi riuscire a vivere questo rapporto e questa presenza come una grande e straordinaria opportunità per fare ciascuno del nostro meglio.

Sono arrivato un po’ in ritardo perché vengo dal funerale di un fiorentino, Guido Galli, un ragazzo di 43 anni che ha dedicato la sua vita alle Nazioni Unite e che è morto nel terremoto di Haiti, abbiamo celebrato il funerale proprio qualche ora fa. Mi piace pensare che il nuovo impegno di “Agata Smeralda”, accanto a quello tradizionale che avete da sempre da diciotto anni dimostrato, riguardi proprio Haiti, che sia quasi una sorta di passaggio di testimone, perché l’attenzione che la Città di Firenze esprime verso il dolore degli ultimi continui ad essere forte e continui in qualche modo a mostrare sì il volto della bellezza di questa Città, sapendo però che la bellezza più grande è la bellezza delle persone che ascoltano il dolore degli altri, che in qualche modo si mettono in gioco. Per tutti questi motivi porgo con grande gioia il ringraziamento e il saluto di Firenze ad “Agata Smeralda”.


Matteo Renzi

Sindaco di Firenze

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