Compleanno di Agata Smeralda: l'intervento di Mons. Rafael Biernaski
Diciotto anni di “Agata Smeralda”, una storia importante.
Ho avuto il compito dal Card. Geraldo Majella Agnelo di portare qui a voi, carissimi amici, il pensiero e il saluto dell’Arcivescovo di Salvador Bahia. E stavolta non mi ha voluto consegnare una nota scritta, mi ha chiesto invece di interpretare e trasmettere il Suo pensiero. Gli ho domandato, preoccupato, come potrò riportare fedelmente il Suo messaggio. Lui mi ha risposto di lasciare parlare soltanto il cuore. Di’ anzitutto –mi ha suggerito- che “Agata Smeralda” ha ormai diciotto anni, e se ha diciotto anni ha anche una storia, se ha una storia, comincia ad avere una visibilità che esprime fede, esprime organizzazione, esprime il movimento di una grande realtà sociale. Tutto nasce dal cuore di Dio, dall’amore di Dio. Dio per amare l’umanità s’incarna, vuole redimere e salvare ogni cuore e manifestare il Suo amore per tutte le persone. Ogni persona è chiamata a rispondere a questo amore. Una volta ricevuto, dobbiamo saperlo diffondere. Questa visibilità dell’amore di Dio ha un nome, deve esprimersi e lo fa attraverso l’ecclesialità, attraverso la Chiesa che è in Firenze e attraverso le diverse Chiese locali. Non a caso il Progetto Agata Smeralda nasce da una visita del Santo Padre Giovanni Paolo II a Salvador de Bahia nel 1991. Il Papa visitò la città e vedendo i bambini piccoli e poveri disse: “Dobbiamo esprimere la nostra carità: che nessuno di questi piccoli resti senza essere amato”. Insieme al Card. Neves, da questa ispirazione, Mauro Barsi è stato chiamato a dare vita e sviluppo ad “Agata Smeralda”.
Peraltro questo progetto di Dio ha oggi una visibilità significativa in Brasile. Di recente infatti vi sono stati anche importanti riconoscimenti da parte delle Istituzioni brasiliane, prima il Parlamento della Bahia e, ancor più recentemente, il Municipio della città di Salvador, che hanno consegnato la cittadinanza onoraria a Mauro Barsi. Il Prof. Barsi –ha sottolineato l’Arcivescovo- non è soltanto un fedele missionario dell’amore di Dio, ma ha saputo convocare una grande rete di cuori, una grande solidarietà che si realizza nella gioia: e tutti qui a Salvador, comprese le Autorità, i Sindaci, le Istituzioni vedono già il risultato di questo progetto di fede e di amore. Sarebbe utile, e l’invito è rivolto a tutti, venire a vedere, direttamente, quella che è la situazione, e a constatare quanto bisogno c’è, quante situazioni di povertà e di difficoltà permangono. Ma chi viene a visitarci, a vedere la realtà di Salvador, si rende conto anche di un’altra cosa: vede e tocca con mano gli effetti positivi di tutta questa opera. Infatti, sono diecimila bambini, ce ne rendiamo conto! E accanto a loro una grande rete di persone che si adoperano senza soste per servire questi bambini. Tra questi diecimila bambini una parte già li troviamo adolescenti o adulti: chi ha iniziato l’università, chi si è inserito nella società civile, nelle realtà politiche e sociali, e non pochi sono “già protagonisti della storia del loro paese”. E siamo rassicurati dalle capacità dimostrate dal Progetto Agata Smeralda non solo di trasmettere il messaggio di amore di Dio, ma anche di organizzare in modo adeguato tutta questa complessa realtà. Barsi, insieme a Padre Miguel Ramon, in Italia e in Brasile, grazie ai tanti missionari e collaboratori, seguono con molta dedizione tutta l’organizzazione, facendo in modo che la carità, che si concretizza in un grande risultato economico, sia efficacemente e scrupolosamente destinata ai più poveri tra i poveri. Il nostro cuore, su questo, non abbia dubbi dice il Cardinale. E del Cardinale ora vi porto la benedizione.
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