DAI RIFIUTI AI BANCHI DI SCUOLA

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“Esistono due tipi di Brasile: uno intoccabile, costituito da gente benestante cui non manca niente e un altro in cui sopravvivere con dignità umana è un sogno destinato a rimanere tale”.

Le parole tanto crude quanto vere di Suor Adele Pezzone, missionaria nella poverissima favela di Paz e Vida-Mata Escura dal 1993, spezzano il cuore di chi ogni giorno lotta per garantire vita e dignità umana ai più poveri tra i poveri. Da quasi vent’anni, Suor Adele, affronta povertà e delinquenza per donare speranza e un futuro migliore ai tanti bambini nati nella più totale indigenza.

“Fin da subito mi trovai catapultata in un mondo alienante e alienato, in cui i propri abitanti sopravvivono alla giornata. Una massa di poveri e indifesi che cercano di sfuggire alla morte in condizioni disumane.

Entrai nei loro tuguri, luoghi malsani, maleodoranti e pericolosi. I bambini soffrivano di privazioni enormi, erano mal vestiti, i loro corpi pieni di scabbia, macchie biancastre e ferite. Cercavano con un’accuratezza maniacale qualcosa da mangiare nei rifiuti, come quando al mercato si cerca il frutto più maturo o il pesce più fresco.

Ho visto uomini, donne e bambini lottare per accaparrarsi il rifiuto migliore. Ho assistito alla lotta tra le persone e gli urubù (uccelli della zona che si nutrono di carogne).

Visioni scioccanti a cui, in cuor mio, non avrei mai voluto assistere e che mi sono promessa di far cessare. La mia missione era, ed è tutt’ora, quella di difendere e promuovere i diritti di ogni essere umano, soprattutto di quei bambini e adolescenti con l’unica colpa di essere nati nel posto sbagliato.

Grazie all’aiuto prezioso, instancabile e sempre presente del Progetto Agata Smeralda ho iniziato a cambiare la cultura, il pensiero e il modo di agire delle madri e dei più indifesi. Con l’apertura dell’asilo e il sostegno della grande famiglia di Agata Smeralda la situazione ha iniziato a migliorare.

Molti bambini hanno abbandonato la strada per iniziare il percorso scolastico, e finalmente tante famiglie non abitano più nei tuguri maleodoranti, ma in case e capanne pulite. Molti bambini hanno ricevuto cure mediche impensabili fino al giorno prima, per patologie che li avrebbero portati a morire.

Ma il lavoro da compiere è appena iniziato. C’è ancora tanta povertà, ma non c’è più la miseria irritante di qualche anno fa, quando il povero non si allontanava fino a che non riceveva qualcosa in cambio. La mortalità dei giovani assassinati esiste ed è evidente. Ogni giorno si uccide, in particolar modo adolescenti e bambini.

Il Coronavirus ha aggravato una situazione già drammatica, incrementando ancor di più la mortalità. Le persone sono tornate a vivere alla giornata e soprattutto a vivere in strada. Negli ultimi giorni un’alluvione ha piegato ancor di più la resistenza di chi sopravvive con le unghie e con i denti.

Noi continuiamo a portare avanti la nostra missione, ma il sostegno di Agata Smeralda è, e lo è sempre stato, essenziale e di vitale importanza. E’ fondamentale per tutti quei bambini che con coraggio hanno lasciato la strada e hanno iniziato a costruirsi un futuro, ma anche e soprattutto per i tanti bambini che ancora non hanno avuto questa opportunità.

Quindi, il mio appello viene dal cuore: per l’amor di Dio e dell’umanità, non lasciateci ancora”.

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