Dal Brasile

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Carissimi amici,
vi scriviamo al termine del nostro viaggio nelle favelas di Salvador Bahia, dove ci siamo recati per circa un mese, nel cuore del Progetto Agata Smeralda. Il tempo necessario per rendersi conto, ancora una volta, di quanta strada e del lavoro importante che é stato fatto durante 25 anni in questa terra brasiliana. Tutto ció grazie al vostro impegno puntuale e quotidiano con il Progetto Agata Smeralda e alla presenza preziosa dei nostri missionari che, sempre con tanto amore, come il Buon Samaritano, hanno scelto di vivere in mezzo ai piú poveri. Durante queste settimane, ogni giorno, abbiamo avuto modo di incontrarli. E’ stato bello constatare insieme che eravamo tutti piú vecchi, ma l’entusiasmo nel portare avanti questa bella avventura era lo stesso del primo giorno.

Insieme abbiamo compreso bene che la sfida che ancora ci attende non è uno scherzo! Nelle favelas dove sono collocate le nostre realtà la droga e la violenza dominano ovunque incontrastate e uccidono. Spesso la morte riguarda anche i nostri bambini, gli adolescenti e le loro famiglie. Le bande rivali dei trafficanti si sparano e, soprattutto tra i giovani, i morti non si contano piú. Entrare nei “bairros” non é sempre facile se non accompagnati da persone del luogo, perché gli assalti e le rapine sono all’ordine del giorno. In tutto questo l’attuale recessione economica del Brasile fa la sua parte.

Non poche volte verrebbe la tentazione di dire che qui non c’ é proprio piú niente da fare! Poi, quando entriamo nelle nostre scuoline e guardiamo negli occhi i bambini, quasi tutti con storie di sofferenza inaudita alle spalle, costretti a vivere in questa tremenda realtá, ci rendiamo conto che non possiamo abbandonarli, ma che invece dobbiamo rinnovare con forza il nostro impegno e senza paura. Sono proprio queste creature la speranza ed il futuro del Brasile bellissimo seppur pieno di contraddizioni; sono sempre loro la vera chiave per ottenere domani un cambiamento radicale di questa società.

Durante un importante incontro con le responsabili dei gruppi abbiamo potuto ascoltare le non poche difficoltá che incontrano nel portare avanti il loro lavoro, ma anche tante e tante belle storie di resurrezione che riguardano i nostri bambini di ieri e che oggi sono ben inseriti nella vita di questa grande cittá e nelle periferie della Bahia. Non pochi di loro continuano ad essere presenti nel nostro lavoro per dare un contributo fattivo alla crescita dei bambini di oggi e spesso in quella stessa struttura che li ha visti crescere e diventare protagonisti nell’attuale società che sempre porta il nome di Agata Smeralda. Non ci crederete, ma dopo tanti anni, ormai adulti, siamo riusciti a riconoscerli. Il loro grande e affettuoso abbraccio è divenuto per noi il grazie più bello, ma anche per ciascuno di voi, carissimi amici del Progetto Agata Smeralda, che avete creduto e continuate a credere in questa bella storia di amore e di resurrezione.

Non sono mancati poi i momenti di grande commozione quando con un gruppo di visitatori italiani ci siamo recati nella favela poverissima di Alto do Perú, dove da 14 anni é stato realizzato dal Progetto Agata Smeralda il Centro Sociale Dom Lucas Moreira Neves. La visita aveva lo scopo di far conoscere il lavoro importante che questa struttura porta avanti ogni giorno al servizio della gioventú. La prima cosa che ci ha colpiti é stato un grande via vai di ragazzi e ragazze che frequentano il Centro e i tanti corsi gratuiti che nel prossimo domani li inserirá nel mondo del lavoro. Sono corsi di informatica, di contabilitá, di gastronomia, per elettricisti e idraulici, assistenti odontoiatrici, e di lingue straniere. Molto importanti sono anche i corsi di danza, di teatro e di musica della tradizione bahiana. Siamo rimasti colpiti dalle grandi capacità dei nostri giovani, ma anche dalla presenza quasi quotidiana di tantissime “donne della terza etá” provenienti dalle favelas vicine che in questa struttura ogni giorno si dedicano alla danza, alla tradizione musicale e culturale della loro terra. Dalla baracca, che é la loro casa, ad un centro che per molte di loro é davvero la casa ed un luogo dove finalmente possono trovare un pó di luce, una speranza e la forza per andare avanti per migliorare la propria vita.

Anche tutto questo lo si deve alla Provvidenza di Dio che mai ci ha abbandonati e che continua a manifestarsi concretamente anche attraverso persone anonime di grande generosità che credono nell’amore.

Un abbraccio grande a tutti voi, con tanto affetto ed infinita gratitudine.

Don Wieslaw Olfier e Mauro Barsi

Source: NOTIZIE

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