Il gol più bello
Non sono state poche le persone che in questi ultimi tempi, in occasione dei Mondiali di calcio, si sono rivolte a noi per chiedere spiegazioni a proposito della tanta pubblicità apparsa sui mass media che mostra il Brasile come se fosse un paradiso terrestre: grattacieli ovunque, grandi magazzini da fare invidia ad una qualsiasi città europea, spiagge affollate dinanzi ad alberghi di lusso, ragazze splendide e ben vestite che strizzano l’occhio ai turisti e paesaggi meravigliosi pronti ad accogliere migliaia e migliaia di turisti. Sembra di trovarsi davvero dinanzi al Paese di bengodi. Inoltre, sempre i mezzi di comunicazione, ci hanno mostrato degli stadi imponenti e bellissimi, costruiti un po’ ovunque, senza guardare a spese. E non solo. Ci viene inoltre spesso fatto presente che il Brasile ha superato economicamente la nostra Italia e si propone come la terza potenza mondiale. In parole povere, cosa ci viene correntemente chiesto? “Ma voi di Agata Smeralda, cosa ci state a fare in mezzo a tanta ricchezza? Non sarebbe il caso di rivolgere la vostra attenzione verso quelle realtà del mondo in cui la povertà esiste davvero ed è disumana?”
Ancora una volta sono costretto a dire “pane al pane e vino al vino” ed a ripetere quanto ormai da tempo asserisco tante e tante volte per rispondere a questo tipo di domande, poste da tantissime persone e, recentemente, anche dagli alunni di una scuola media fiorentina.
Mi reco da oltre venti anni nella Bahia, ed in particolare a Salvador, dove nelle favelas operano i nostri missionari al servizio di tanti bambini e giovani. Ci tengo a dire subito che mai come in questi ultimi anni ho toccato con mano ed ho visto tanta povertà: baracche e palafitte dove innumerevoli esseri umani vivono ammassati nel degrado più totale. Mai avevo visto tanta, inaudita violenza e droga serpeggiare ovunque, annientando una grande fetta di gioventù; bande rivali di spacciatori uccidere per il controllo del territorio; bambini senza cibo e senza scuola; una dilagante prostituzione minorile che uccide la dignità di queste creature.
Durante un recente colloquio telefonico con una delle nostre suore, ho potuto sentire perfino i colpi di arma da fuoco che venivano sparati nelle vicinanze del convento, mentre questa religiosa mi diceva, piangendo, che non sapeva come far tornare i bambini a casa dalla scuola. Ci sono poi non poche creature che scompaiono e di cui non sapremo mai nulla. Noi di Agata Smeralda operiamo in questa terribile realtà. Fino a ieri senza paura, oggi non mi sento di affermare la stessa cosa, pur confidando sempre e comunque nell’aiuto di Dio.
Poche persone mi hanno domandato, invece, il significato delle tante manifestazioni popolari, spesso represse duramente dalla polizia, avvenute proprio in occasione di questi Mondiali di calcio. E’ un popolo che si sta svegliando, che contesta duramente le enormi spese effettuate dal Governo a discapito dei reali e numerosi problemi della sua gente. Siamo contrari ad ogni forma di violenza da qualsiasi parte essa provenga, ma crediamo fermamente che in un paese democratico i cittadini abbiano il diritto di far conoscere anche l’altro volto di questo immenso e meraviglioso Brasile. Noi siamo dalla parte di tutti quei giovani che hanno manifestato per la strada, dimostrando così di essere una generazione che desidera diventare protagonista della vita del proprio paese. Vogliamo rimanere in quelle favelas per camminare accanto a questa gente dimenticata, per seminare insieme un po’ di speranza ed un futuro migliore.
Ci tengo ad essere chiaro, non siamo contrari al calcio. E’ uno sport meraviglioso e sappiamo bene che è una delle grandi passioni dei nostri giovani. Come afferma Diny, una delle nostre assistenti sociali: “Il calcio che incanta e che fa sognare è anche un’importante risorsa pedagogica a vantaggio dei bambini e adolescenti delle favelas”.
Ancora una volta mi sento di dover ripetere con forza che il gol più bello è quello che vede vincere sempre e dovunque la vita e la dignità della persona umana di ogni persona umana.
Facciamolo insieme, con un meraviglioso gioco di squadra che si chiama “Agata Smeralda!”
Mauro Barsi
Presidente
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