Quanta fatica vivere da uomini

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Quanto si impara guardando i bambini. In questi giorni guardando la nostra piccola Cassandra’ e la fatica che è chiamata a fare per continuare a vivere si ritrovano tutti i passi dell’uomo, che, chiamato ad essere “uomo” deve lottare per non cedere al nulla ed abbandonarsi al non senso ed al caso.

Cassandra’ si fida, si abbandona nelle mani di chi l’aiuta a restare attaccata a questa vita, ma non si abbandona passivamente, c’è tutta, fino in fondo e, magari senza forze, ma esprime le sue preferenze, i suoi gusti, il suo cuore.

Cassandra’ lotta per vivere solo perché il suo cuore domanda la vita, non ha altra ragione evidente: è sola al mondo, ammalata di tubercolosi e sieropositiva. Perché dovrebbe desiderare vivere se non perché il suo cuore grida la vita?

E come può una bimba di due anni, chiamata a vivere un dolore così grande, accorgersi di avere un cuore, credere nella promessa buona che la vita è, non cedere alla sconfitta? Solo per un incontro, un volto buono di carne, che l’abbraccia, la stringe, la cura, le si mette a caminare accanto sulla strada verso il Destino. La compagnia umana come strada verso il compimento.

In questi giorni di dolore perché al Vilaj Italyen si ritorna alla violenza, con i banditi che ci hanno ormai costretto a pagare una tangente per non avere problemi, rendendo così la nostra presenza davvero attaccata ad un filo, è immediato il paragone tra chi con la violenza nega la possibilità dell’incontro e resta solo a lottare contro una vita che, così come la vive, non gli corrisponde.

E’ la libertà dell’uomo che c’è già tutta a due anni e che possiamo scegliere di usare per il compimento o per distruggere e continuare a negare la certezza della promessa. Sta proprio a noi. Certo oggi parlando con il nostro dottore mi diceva che non devo arrabbiarmi perché questa gente è ignorante e non vivono da uomini per cui i banditi sono mossi solo dall’interesse della loro tasca…. è vero, ma anche loro hanno un cuore che liberamente scelgono di non ascoltare ed il compito del missionario è proprio quello di far emergere il cuore dell’uomo, le sue domande i suoi desideri perché solo così l’uomo potrà incontrare la risposta, o meglio La Risposta.

Ed allora tornando a casa arrabbiati o scoraggiati… dipende dal carattere…. perché si è dovuto cedere alla violenza e ci si sente in una morsa pericolosa ormai avviata, si incontrano gli occhi di Cassandra’…. lei che di banditi, tangenti, minacce non ne sa proprio niente, lei che conquista la vita giorno dopo giorno, con un passo piccolo, tremante, un sorriso appena accennato, lei che è per noi una finestra spalancata sull’Eterno perché ci ricorda che siamo liberi, liberi di essere di Un Altro e di credere alle Sue promesse o liberi di negare il bene preparato per noi e di fare la nostra strada da soli, violenza su di noi e sugli altri.

Suor Marcella Catozza

Vilaj Italyen – Haiti

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