Quel viaggio in Kenya che cambia la vita: “Oggi vivo in Africa per aiutare gli orfani”

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Quel viaggio in Kenya che cambia la vita: “Oggi vivo in Africa per aiutare gli orfani”

Giuseppina Maccari, 64 anni, ha scelto di restare a vivere a Malindi, dove ha realizzato una casa famiglia per 15 bambini grazie all’aiuto dell’associazione fiorentina Agata Smeralda. “L’Africa è felicità con niente, mentre in Italia abbiamo tutto e siamo sempre scontenti”

FIRENZE – Mentre molti africani rischiano la vita pur di lasciare l’Africa e raggiungere l’Europa, lei ha fatto il percorso inverso e dall’Italia ha scelto di vivere in Africa. Più precisamente in Kenya. Da Verona a Malindi, dove Giuseppina Maccari ha fondato una casa famiglia che ospita 15 bambini (13 femmine e 2 maschi), tra cui orfani, bimbi abbandonati, ragazzini cresciuti con famiglie che non sono riusciti a mantenerli. Una nuova vita per lei, al servizio del prossimo.

Tutto nacque dieci anni fa, quando Giuseppina arrivò in Kenya per una vacanza. “Era il mio regalo per i 54 anni, visitai il Kenya con mia figlia”. Due giorni nel villaggio turistico, “poi cominciai a perlustrare orfanotrofi, ospedali, strade, aree svantaggiate. Non dicevo una parola, c’era troppo dolore davanti ai miei occhi, era difficile restare nel villaggio turistico”. E così la folgorazione. Non poteva restare indifferente, non poteva restare inerme. Giuseppina sentì subito il bisogno di fare qualcosa di concreto. “Quando sono rientrata in Italia, ho capito che non potevo continuare a fare la vita di sempre, ho deciso di mettermi al lavoro per realizzare una casa famiglia, resa possibile dalle donazioni che inizialmente arrivarono con cene di solidarietà organizzate dagli amici”.

La casa famiglia – composta di 5 camere da letto, 3 bagni e un grande salotto – è costata complessivamente 50mila euro, stanziati dall’associazione fiorentina Agata Smeralda, dove in questi giorni Giuseppina è ospite (giovedì 3 maggio alle 21 in via San Gallo 115, a Firenze, incontro con Giuseppina Maccari e proiezione del documentario che racconta la sua storia). Dentro la struttura, oltre a Giuseppina, lavorano quattro persone del posto. “Ogni mese investo tutta la mia pensione per fare andare avanti l’attività, ma questi 900 euro purtroppo non bastano e l’attività sta in piedi anche grazie alle donazioni che arrivano dall’Italia. A volte ci troviamo in rosso a metà mese, ma poi un aiuto dalla Provvidenza arriva sempre, miracolosamente”.

Oggi Giuseppina ha 64 anni, si è trasferita stabilmente in Kenya da cinque anni. “Non è stato semplice lasciare l’Italia, non lo è tuttora, ma l’amore per questi bambini abbandonati è troppo grande”. Difficile capire la vera motivazione che ha spinto Giuseppina a mollare tutto: “Sto cercando ancora una risposta, nel momento che decisi di lasciare l’Italia ero in uno stato d’animo particolare, ero reduce da un divorzio lunghissimo”.

Forse è stata questa difficoltà a convincere Giuseppina a lasciare tutto, o forse, più semplicemente, la scoperta di un continente diverso, con una diversa concezione della vita. “L’Africa non è soltanto povertà, è tanto altro. L’Africa è cultura, è accoglienza, sorrisi, rispetto, è felicità con niente, mentre in Italia abbiamo tutto e siamo sempre scontenti. In Africa c’è tutto un altro modo di vivere”. Questo modo di vivere ha conquistato il cuore di Giuseppina: “Mi mancano i miei figli in Italia, ma torno un paio di volte l’anno a trovarli”. Giuseppina ha fondato un’associazione che si chiama ‘Angels Onlus’. Ha avuto il coraggio di inseguire i proprio sogni, ha fatto tanti sacrifici, ha rischiato, ha preso in mano il coraggio e alla fine ce l’ha fatta. Ha salvato 15 bambini ed è felice ogni volta che li vede sorridere.

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