Riconoscimento Unicef per la Casa do Sol

 In Notizie

Duemila i concorrenti che hanno partecipato all’ottava edizione del Premio per i progetti nel campo dell’educazione di bambini e ragazzi in Brasile bandito dall’Unicef nel Paese sudamericano.

Un solo vincitore: la Casa do Sol, fondata nel 1997 da Pina Rabbiosi e  da Padre Luis Lintner, una delle prime e delle più rilevanti presenze sostenute dal Progetto Agata Smeralda fin dai suoi inizi. Padre Lintner era il responsabile del gruppo 62 di “Agata Smeralda”.

Incredula l'”anima” della casa, Pina Rabbiosi, che dopo l’uccisione del sacerdote nel 2002, ha portato avanti il progetto al quale insieme avevano lavorato per diversi anni. Un progetto che in questi anni è cresciuto e si è sviluppato, in una zona tra le più difficili di Salvador de Bahia, dove l’emergenza educativa è all’ordine del giorno e la criminalità imperversa.

“Non avremmo mai immaginato che il progetto vincitore sarebbe stato quello della Casa do Sol – commenta – c’erano così tanti altri progetti, tutti di grande qualità,che arrivavano da ogni regione del Brasile, che non avremmo mai pensato di avere qualche chance. Questo ha fatto sì che la nostra gioia fosse ancora più grande!” Sorride, mentre racconta la cerimonia di premiazione alla quale ha partecipato con due giovani collaboratori della Casa do Sol, Tatà e Bira. Nomi e volti noti anche a chi ha partecipato ai viaggi promossi d’estate dal Progetto Agata Smeralda. Bira lo scorso anno accompagnò un gruppetto di italiani nel cuore della favela.

“Al momento della proclamazione del vincitore – riprende Pina – quando sono stata chiamata sul palco per ricevere il premio, ho voluto avere con me Tatà e Bira, che però erano seduti in fondo alla sala. Li ho chiamati a gran voce, cosa che ha creato un po’ di subbuglio in sala”. Pina Rabbiosi sottolinea il significato di questo premio, che nasce con l’intento di valorizzare quei progetti che favoriscono la crescita e lo sviluppo dei giovani,per arrivare a renderli uomini e donne responsabili e autonomi nella società. Ricevere oggi questo riconoscimento da parte dell’Unicef significa che il lavoro fatto in questi anni nelle favelas sta portando i suoi frutti. “Gli stessi Tatà e Bira sono due ragazzi che un tempo frequentavano la Casa e che oggi hanno in essa diversi compiti di responsabilità”. Nelle parole di Pina Rabbiosi si ripercorre quindi la storia del progetto della Casa do Sol. Dalla necessità primaria di offrire ai bambini delle favelas dei pasti caldi e sufficienti alla loro crescita, un luogo dove poter trascorrere la giornata, dove essere al sicuro per qualche ora. Da qui poi il lavoro, intenso, di coinvolgimento e di educazione delle mamme.

“Insieme a Padre Luis riconoscemmo da subito la necessità di offrire un’adeguata formazione alle persone delle favelas così da garantire loro veramente un futuro”. Dai primi corsi, le attività si sono andate moltiplicando con il passare degli anni. Corsi di recupero per bambini e ragazzi, preparazione agli esami di accesso alle università, arte, cultura e molto altro ancora. Tre anni fa abbiamo potuto realizzare un sogno – aggiunge – quando siamo riusciti a realizzare all’interno della Casa una biblioteca. Per i bambini e i ragazzi della favela quella è l’unica occasione per poter accedere ai libri e al materiale didattico. Un settore lo abbiamo dedicato ai libri sulla salute, che vengono consultati in particolare dalle donne”. Pina Rabbiosi sottolinea che oggi più che mai ritiene che la gente delle favelas la si aiuta non solo offrendo loro da mangiare e un tetto sotto cui ripararsi,ma dando loro anche cultura ed educazione. “E questo, l’Unicef lo ha riconosciuto assegnandoci questo riconoscimento”, commenta. Con la dotazione del premio Pina Rabbiosi ha intenzione di ampliare ancor più la biblioteca, ma anche di organizzare viaggi, affinché i collaboratori della Casa do Sol possano conoscere altri progetti sociali che hanno partecipato al concorso, visitarli e imparare da loro. “Sono convinta che un lavoro di rete, in questo settore, permetta di crescere insieme e di rafforzare la nostra presenza accanto ai più poveri e in particolare ai bambini”.

Leggi tutto l’articolo…

Articoli recenti
0

Inizia a digitare e premi Enter per effettuare una ricerca