Un’incredibile simmetria

 In Lettere del Presidente

Nei giorni scorsi è stato inaugurato a Firenze il nuovo ed importante Museo dell’Istituto Puttodegli Innocenti. Un vero capolavoro e non soltanto per la realizzazione architettonica, ma soprattutto per la ricchezza di arte, storia ed amore che molto bene si intrecciano in questo splendido edificio del 1400.

Un grande dono per la città di Firenze, un inno alla vita che sicuramente farà parlare tutto il mondo. Sì, perché dal 1445 lo Spedale degli Innocenti non ha mai cessato di mettere al centro della sua missione la vita e la dignità umana. E’ sempre stato un luogo con una storia mai interrotta di creature povere, abbandonate e indifese che allo Spedale degli Innocenti hanno trovato l’accoglienza e l’amore di una grande famiglia. Oltre 500 mila bambini sono passati in questo edificio, che sicuramente rimane per sempre il simbolo più significativo del Rinascimento italiano.

Ero presente all’inaugurazione del museo e, non vi nascondo, di aver provato una profonda commozione, perché più volte nel bellissimo Salone del Brunelleschi, alla presenza delle autorità e di tante persone, è risuonato il nome della piccola Agata Smeralda. Come ben sapete, la sua storia ci riguarda da vicino. E’ nel suo nome che il Progetto Agata Smeralda, in una simmetria costante tra la povertà dei bambini di Firenze di allora e quelli delle baraccopoli del sud del mondo di oggi, mette in luce da 25 anni il desiderio, attraverso un lavoro di inestimabile valore, di restituire loro la speranza di un futuro migliore.

All’interno del museo ho potuto ammirare opere di artisti di altissimo livello, come il Botticelli, il Ghirlandaio, i Della Robbia e tanti altri, ma dinanzi ai “cassettini” che conservano le tracce dei nocentini, medaglie spezzate, mezze monete anche preziose, mi è risuonata la voce di Papa Francesco quando durante la sua visita a Firenze, nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore, ha voluto ricordare proprio questi oggetti, lasciati insieme alla creatura, che volevano rappresentare un eventuale futuro ricongiungimento della mamma con il proprio bambino.

Non poche volte i mass media ci raccontano di bambini abbandonati. Anche oggi purtroppo non mancano le mamme che non sono in grado di far crescere i propri figli per gravi motivi economici. Ciò succede non solo nelle favelas brasiliane, o nelle baraccopoli del sud del mondo, ma anche nelle nostre città. Il Progetto Agata Smeralda si pone al fianco di queste donne e, senza voler prendere il loro posto, con amore discreto, porge loro “l’altra metà della medaglia”. Un modo concreto per far vincere sempre la vita! E tutto questo “perché il mondo continua a sperare e ad amare”.

Mauro Barsi

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