Aggiornamenti da Haiti: allarme rientrato

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Carissimo professore,

   mi scuso se mando poche notizie, ha ragione, dovrei ricordarmi di più di raccontarvi quello che accade qui vista anche la tensione delle ultime settimane.

Da due settimane siamo tornati in campo!!! Abbiamo riaperto clinica e scuola e in settimana riapriremo anche il cantiere della casa di accoglienza in costruzione.

Questa volta è stato davvero brutto perchè sembrava davvero che non ci fosse nulla a cui attaccarsi per ricominciare o meglio, per andare avanti.

Così dopo quasi due settimane e centomila telefonate ricevute giorno e notte, i banditi hanno tolto i lucchetti che avevano messo alla clinica e se ne sono andati. Purtroppo questo è accaduto perchè i ragazzi della clinica, avendo visto Lucien cadere, uno dei miei ucciso in agosto, si sono tassati ed hanno pagato per essere lasciati in pace e l’accordo con il bandito è che lo pagheranno ogni mese.

Ora c’è da capire se questo sia giusto o no. E’ morale restare in un posto dove altri devono pagare perchè noi possiamo stare lì? Cosa fare? Restare a queste condizioni sapendo che diventeranno sempre più alte o abbandonare la gente ed andarsene? I ragazzi mi dicevano che ormai è un problema loro, perchè in quella zona tutti pagano i banditi per poter stare lì quinid rientra in un normale meccanismo che forse c’era già stato in passato, ma Lucien non mi aveva fatto sapere niente e risolveva lui la cosa.

Il problema più concreto è però la questione casa: se per ragioni di sicurezza non fosse possibile andare ad abitare a Waf, come manteniamo gli affitti che ci chiedono, praticamente proibitivi? Non ce la faremo ancora per molto: qui una casa che sia una casa e che abbia delle condizioni minime di sicurezza costa dai 3000 dollari in su, il che è davvero pazzesco. Ma è un frutto del post terremoto e della veuta della ONG internazionali che hanno pagato cifre esagerate ed ora ci hanno lasciato l’eredità a noi.

Fino a dicembre abbiamo una casa, in questi mesi si tratterà di capire e di farsi aiutare nel giudizio in modo da rispondere alla volontà di Dio, volontà di bene per noi, per loro e per la Chiesa intera.

Intanto io sto cercando di confrontarmi e come prima persona sono andata dal nunzio sabato mattina.

Avevo chiesto di incontrarlo da sola, senza tutti i miei ragazzi perchè volevo fare con lui il punto della situazione a Waf. Ho perso improvvisamente il padre Massimo Cenci, sottosegretario a propaganda Fidei, morto poche settimane fa d’infarto all’improvviso. Era il mio padre spirituale ed accompagnava ogni mia decisione qui: è mancato proprio il giorno prima del nostro appuntamento in cui avrei voluto verificare con lui i nuovi fatti di Waf e capire cosa ciò che è accaduto domanda a noi. Così mi sono guardata intorno ed ho chiesto di incontrare il nunzio.

La sua certezza nel dirmi di andare avanti toglie ogni dubbio: mi ha detto che quello che noi stiamo facendo rende evidentemente visibile la Chiesa e quindi Cristo e non si può neanche pensare ad andarsene da lì, anche perchè questa gente non avrebbe altro modo di essere incontrata da Cristo. Le opere che facciamo parlano di Lui in maniera così chiara ed evidente che non è possibile pensare di abbandonare tutto.

Mi diceva anche che secondo lui andando a viere lì diminuiranno i problemi con i banditi perchè saremo più insieme alla gente, e questo lo credo anch’io…. adesso io ho così tante cose da fare e sono così stanca proprio fisicamente che non riesco più a fermarmi con la gente, a chiacchierare con le donne, a giocare a domino con gli uomini….. fermandomi a vivere lì sarebbe riprendere il cammino iniziato dopo il terremoto, quando attorno a noi stava nascendo una piccola comunità.

Quindi si riparte, obbedendo.

A scuola ci stiamo preparando agli esami finali e a dare le pagelle ai nostri bimbi. Purtroppo c’è davvero un mare di ignoranza e i genitori non capiscono l’importanza della cosa per cui abbiamo già bimbi spediti nei villaggi di origine perchè le famiglie, terminati i programmi di assistenza delle ong ritornano a soffrire la fame e mandano i figli nei villaggi dai parenti dove c’è qualche possibilità in più. Così avremo sicuramente bimbi che perderanno l’anno per pochi giorni.

Vorremmo però a scuola chiusa fare una sorta di oratorio, cioè delle attività ludico-educative per passare l’estate insieme e non lasciare i bimbi in strada, garantendo anche un pasto quotidiano. Sto vedendo se riesco a trovare i soldi per pagare gli educatori ed il cibo e vediamo.

La clinica cammina bene. L’inserimento di Mari e Stefano è davvero un grosso aiuto. Il programma malnutrizione va bene ed abbiamo oltre ai bimbi nel Plumpy’nut, trenta bimbi nel latte che grazie agli aiuti che ci avete fatto avere, riusciamo a mantenere e veder crescere bimbi che sarebbero morti è davvero una grande e bella ricompensa. Farò un pò di foto e ve le mando presto…

Se riesce a mettere in agenda un viaggio da queste parti….. la aspettiamo desiderosi davvero di farle conoscere la nostra vita qui.

So intanto che con Irene vi sentite per organizzare qualche evento, grazie, ne abbiamo davvero bisogno.

Io sarò in Italia in settembre e mi fermerò credo fino a metà ottobre, quindi ci sarà tempo per incontrarsi.

Grazie di tutto, ed a presto


Suor Marcella

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