Brasile, la terza ondata spaventa un Paese già in ginocchio
Il triste e doloroso anno appena terminato sarà difficile da dimenticare. In un periodo drammatico, in cui la piaga del Coronavirus non ha risparmiato nessun Paese al mondo, c’è chi continua a tendere la mano alle persone in difficoltà.
Il flagello Covid-19 abbattutosi sul pianeta, ha piegato il mondo occidentale, ma non solo. Purtroppo è giunto anche dove povertà e sofferenza sono all’ordine del giorno alimentandole in modo irreparabile. I missionari e gli operatori di Agata Smeralda hanno intensificato il proprio operato, adattandolo e conformandolo all’ultima emergenza sanitaria ed economica.
Nel momento in cui si inizia a parlare di vaccini e della speranza di poter tornare il prima possibile ad una normalità tanto agognata quanto purtroppo dimenticata, molti Paesi del sud del mondo si apprestano a vivere una terza ondata che spaventa più delle precedenti.
Mai come quest’anno appena concluso, i nostri missionari hanno lottato per garantire ai nostri cari bambini e alle loro famiglie un futuro migliore. Il lavoro continua con perseveranza e costanza in tutti quei Paesi in via di sviluppo dove Agata Smeralda è presente.
Don Paolo Sbolci, insieme a Don Marco Paglicci, ci hanno inviato una lettera da Massaranduba (Salvador Bahia, Brasile) per aggiornarci sulla situazione di un Paese allo stremo delle forze e messo ancor più in ginocchio dalla pandemia:
“All’inizio gli aiuti prosperavano. Molte organizzazioni davano sostegni concreti con l’invio di ceste basiche, ma ora che ce ne sarebbe più bisogno non arriva più nulla. Agata Smeralda e la scuola Beija-Flor sono rimaste le uniche oasi nel deserto che continuano a sostenere centinaia di famiglie.
Non ci sono lezioni in presenza, ma facciamo il possibile. Inviamo regolarmente attività da fare a casa per garantire ai più piccoli un minimo di educazione. Portiamo alle famiglie aiuti alimentari e prodotti di igiene e di pulizia. Le visite, finora effettuate, ci hanno rassicurato per quanto riguarda i bambini a noi affidati: gli alimenti che diamo vengono usati e non abbiamo riscontrato segni di violenza. Ma bisogna sempre stare attenti.
Un grande abbraccio da parte di tutti noi e grazie ancora una volta per i vostri gesti di solidarietà che riempiono di speranza il cuore di tanti bambini”.
Un grande grazie, carissimi amici di Agata Smeralda, per voler proseguire insieme a noi il cammino di luce e di speranza,
Mauro Barsi