Ci ha lasciato Don Renzo Rossi

 In Lettere del Presidente

Immagine Ci ha lasciato Don Renzo Rossi

Stamani ho ricevuto la triste notizia della morte di Don Renzo Rossi. Ho provato subito un senso di grande vuoto dentro al mio cuore, perché ero legato a lui da un’amicizia profonda e grande che durava da tantissimi anni. Devo dire che in molti momenti difficili Don Renzo è sempre stato per me, come per tutta la grande famiglia di “Agata Smeralda”, un importante punto di riferimento, un vero amico, soprattutto un uomo di Dio che ha bruciato la sua vita donandosi alla gente senza mai chiedere nulla in cambio. Non a caso la sua firma era sempre: “Renzo Rossi, prete”. Ed è vero, prete lo è stato sempre. Lo era nella Chiesa fiorentina, come nelle favelas della Bahia quando celebrava la Messa in mezzo ai più poveri tra i poveri e quando annunciava la Parola di Dio nei luoghi di lavoro dove è stato cappellano, come pure nelle carceri brasiliane, dove assisteva i detenuti politici durante il periodo della dittatura, anche a rischio della propria vita. E’ un uomo indimenticabile ed un grande dono di Dio. Gli sono stato vicino sempre ed in particolare nella sofferenza dopo che i medici gli avevano diagnosticato un male incurabile. Più volte ci siamo incontrati in questi ultimi tempi e Don Renzo non aveva perduto la voglia di scherzare anche sulla sua malattia che ormai avanzava inesorabilmente. Il riferimento alla prossima Pasqua, non a caso, era costante.

Nello scorso mese di Ottobre mi sono recato con Don Wieslaw all’Eremo di Lecceto, dove Don Renzo si era voluto ritirare per qualche giorno dopo il ricovero in ospedale. Era sereno anche se ormai il suo viso presentava segni di stanchezza. In quell’occasione ha voluto donarmi personalmente il suo libro “Lettere dal Brasile”, con una bellissima e affettuosa dedica in cui esprime gioia e gratitudine per il lavoro portato avanti da “Agata Smeralda” con i bambini del mondo.

Lo ricordo felice quando, insieme a Don Wieslaw, venerdì scorso ho accompagnato a fargli visita il Cardinale Geraldo Majella Agnelo, Arcivescovo Emerito di Salvador Bahia, al Convitto Ecclesiastico. E’ stato l’ultimo e commovente incontro con lui. I suoi occhi erano sofferenti, ma non è mai mancato il suo inconfondibile sorriso e neppure la gioia di una preghiera fatta insieme.

Caro Don Renzo, non sarà certo la morte a spezzare la nostra amicizia. Sono certo che, come sempre, continuerai a camminare con noi per aiutarci a servire sempre meglio i tanti poveri che la Provvidenza di Dio pone sulla nostra strada. Immagino il tanto rumore che farai anche in Paradiso dopo avere incontrato, sulla soglia dell’Eternità, il Tuo Signore Gesù.

Mauro Barsi

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