Mamoudou: un fratello che ha salvato un altro fratello

 In Lettere del Presidente

Carissimi amici,

vorrei condividere con voi un pensiero semplice e forte nello stesso tempo. Me lo ha suscitato l’episodio, accaduto ieri a Parigi, di quel giovane africano, Mamoudou, che non ha esitato un istante a salire a mani nude sulla facciata di un palazzo per salvare un bambino che stava per precipitare. Mamoudou è venuto in Europa dal Mali. Ha 22 anni ed è un povero clandestino. Il suo gesto di grande generosità deve farci riflettere tutti e aiutarci a spazzar via pregiudizi e chiusure.
Questo ragazzo africano ha salvato una vita umana, mettendo a rischio la propria. Questo ragazzo non ha guardato il colore della pelle del bambino, non ha fatto calcoli e si è lanciato subito, seguendo il suo cuore.
Mamoudou è un fratello che ha salvato un altro fratello. Non conta la razza, la provenienza e neppure lo status di clandestino. Lui ha fatto vincere la vita, l’ha salvata, con grande generosità.
Allora basta con pregiudizi, odi e distanze. Ci sono donne e uomini abbietti, egoisti, prepotenti, violenti, ci sono donne e uomini dal cuore grande, capaci di amare e di dare tutto per il bene degli altri. Ma la linea di demarcazione non passa dal colore della pelle e neppure dalle frontiere che hanno dovuto superare.
Per questo il Progetto Agata Smeralda è impegnato in tante realtà del sud del mondo ed anche in Italia ad offrire istruzione, occasioni di crescita, vicinanza e amore. Perché solo se si impara ad amare e a donarci, solo se ci libereremo da egoismi e chiusure, potremo crescere, essere felici e fare scelte che riempiono il cuore. Come ha fatto Mamoudou.

Mauro Barsi
Presidente del Progetto Agata Smeralda Onlus

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