UN GESTO URGENTE D’AMORE PER LE FAMIGLIE AFGHANE DIMENTICATE

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Carissimi amici e amiche di Agata Smeralda,

“Il figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”. La domanda posta nel Vangelo (Luca 18,8) viene posta, oggi, a noi dall’amico Vescovo Paolo Bizzeti, Vicario Apostolico dell’Anatolia, di fronte all’ennesimo dramma umanitario che si sta consumando. In Anatolia centinaia di famiglie afghane sono giunte per trovare la salvezza. Nonostante tutto, nonostante gli scenari drammatici che si presentano ai suoi occhi, secondo Mons. Bizzeti, la risposta è “sì”.

Nonostante si stia vivendo in un mondo che ha permesso che l’Afghanistan piombasse nuovamente in un vero e proprio inferno, la risposta è sì. Dove bambini e neonati pagano lo scotto di qualcosa più grande di loro e troppo spesso lo pagano con la vita. Vittime impotenti, che non hanno scelto nulla, non sanno cosa siano i talebani, i soldati, la guerra e gli interessi economici. Eppure ne pagano le conseguenze patendo la fame, morendo dopo sofferenze incomprensibili. Migliaia di bambini diventano merce di scambio in un Paese dove ormai non esiste più niente, migliaia di bambine vengono comprate come spose e subiscono violenze che nessuna creatura meriterebbe. Tutto questo è permesso ogni giorno. Morti, sofferenza e ancora morti. Muoiono, banalmente, muoiono nell’indifferenza più totale. La loro unica colpa è quella di essere nati nella parte sbagliata del mondo e, questo, non sembra interessare a quei poteri forti pronti a schiacciare tutto e tutti, spinti dalla gretta avidità che anima la nostra società. Nonostante si stia vivendo in un mondo dove persone, proprio come noi, muoiono ogni giorno, la risposta è sì. Nonostante una società volta al consumismo esasperato e a un menefreghismo assassino.

E la sua testimonianza dall’Anatolia, travolgente per la sua crudezza, spiega come nel mondo ci siano ancora addirittura persone povere che fanno grandi sacrifici per aiutare persone ancora più povere. Famiglie che vivono in Anatolia pronte a condividere quel poco che hanno con chi ha perso tutto. “Sono famiglie che vivono in abitazioni fatiscenti, racconta Mons. Bizzeti, dove si trovano solo alcuni tappeti che fanno da letto, da tavolo su cui mangiare, da culla per i piccolini, da luogo per giocare dei più grandicelli e da luogo di preghiera. Sono soprattutto madri con bambini, riuscite a scappare all’inferno, perché i mariti sono stati uccisi dai talebani o sono fuggiti per cercare fortuna, senza sapere che l’Europa i bambini e i poveri non li vuole. Qui, però, tra chi ha sofferto la miseria e l’indigenza più assoluta ci si aiuta.

In questi giorni, qui in Turchia, i nostri operatori Caritas hanno visitato le famiglie afghane, prive di tutto che patiscono la fame. Le mamme hanno una grande forza d’animo, ma sono disorientate, non parlano turco e con i bimbi piccoli non riescono nemmeno a lavorare. La mia risposta, dunque, è sì. E continuerà ad esserlo perché, nonostante tutto, non mancano la fede e l’aiuto in queste terre poverissime. Soprattutto so che ancora una volta la grande famiglia del Progetto Agata Smeralda potrà aiutarmi per assistere questi nuovi poveri con i quali siamo costretti a fare i conti. Ancora una volta oso chiedere il vostro aiuto per i tanti rifugiati afghani in Anatolia che sono fuggiti da una morte certa, ma che rischiano costantemente che la loro fuga sia vana. Grazie di vero cuore, ancora una volta, per il vostro prezioso e sempre più necessario aiuto”.

Per rispondere al caloroso e urgente appello del Vescovo Paolo Bizzeti sj:

tramite conto corrente postale n. 502500 e bonifico bancario intestati a Progetto Agata Smeralda ODV – Via San Gallo, 105/115 – 50129 Firenze:
Coordinate bancarie ChiantiBanca – Credito Cooperativo

IT75F 08673 02803 03 33333 33333

CODICE BIC/SWIFT: I C R A I T R R I P 0

CAUSALE: “Profughi afghani Caritas Anatolia”

 

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