NATALE SI AVVICINA Non abbattersi di fronte alle difficoltà

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Carissimi,


perdonate il disturbo. Mi permetto di scrivere a voi tutti perché ormai da molto tempo avete avuto la possibilità di seguire, attraverso le pagine di questo periodico, l’evolversi delle attività e il cammino del Progetto Agata Smeralda, sia in Brasile che negli altri Paesi del mondo dove siamo presenti. Anzitutto voglio esprimere un grazie sincero, dal profondo del cuore, perché molti di voi ci hanno accompagnato non solo leggendoci, ma, attraverso l’adozione a distanza, diventando membri della nostra grande famiglia.

Ma sento oggi un’esigenza particolare. E vorrei che

le mie parole fossero ascoltate per quello che sono: un forte e preoccupato appello –rivolto a ciascuno di voi, adottanti e non adottanti-, pur confidando, come sempre, nella Provvidenza di Dio.


C’è infatti un’emergenza che inizia a mostrarsi nella grande famiglia di Agata Smeralda. Persone che si tirano indietro, che rinunciano all’impegno dell’adozione. E’ la crisi economica che spinge a ciò, la paura di non farcela più. E allora anche quei 31 euro mensili –che corrispondono più o meno al costo di una tazza di caffè presa ogni giorno al bar- possono sembrare un peso, e a volte, per molte persone, lo sono davvero!


Io però vi prego di pensarci bene, prima di cedere all’idea di interrompere l’adozione. Prima, provate ad immaginarvi di guardare negli occhi quel bambino che grazie alla vostra scelta generosa è stato tolto dalla strada, strappato alla minaccia della violenza e della prostituzione, al quale sono stati dati, ogni giorno, cibo e cure sanitarie, e che è stato accolto in una scuola; prima, pensate a quel ragazzino che frugava nella discarica per trovare qualcosa da portare a casa per mangiare, a quella bambina costretta sul marciapiede, a quei ragazzi che spaccavano pietre a 13 anni….


Sono oggi oltre 700 i bambini adottati a distanza ai quali improvvisamente è venuto a mancare il sostegno dall’Italia. Come se fossero stati lasciati orfani due volte. Che facciamo, li rimandiamo nelle strade, tra gli spacciatori di droga e i ladri? Credetemi, è un pensiero che mi toglie il respiro.


Così, come in ogni famiglia che si trova improvvisamente di fronte a un’emergenza, bisogna reagire, bisogna stare uniti. Rimboccarsi le maniche, rafforzare l’impegno.


Così approfitto dell’imminente Santo Natale per rivolgervi un augurio e una richiesta. L’augurio, sincero, che il rinnovarsi della nascita di quel Bambino, il segno più grande dell’amore di Dio per l’uomo, ci aiuti a non chiudere il nostro cuore all’egoismo, al “pensare ai fatti nostri”, ma sappia aprirsi a impegni di fraternità. La richiesta è semplice: aiutiamoci a superare questo momento difficile! Anzitutto –chi oggi ha in corso un’adozione a distanza- facendo qualche sacrificio, in modo da non penalizzare una creatura che si è sentita amata e accolta e che sarebbe disastroso e tristissimo abbandonare. E poi –tutti, anche coloro che fin qui non hanno preso in considerazione la proposta di sostenere a distanza un bambino- rimboccandosi le maniche: già c’è chi, in difficoltà economiche, per non cessare l’adozione ha coinvolto altre persone, familiari e colleghi di lavoro, che contribuiscono a mettere insieme la quota; e c’è chi cerca altri adottanti, affinché nuove persone possano sostituire, in modo indolore, coloro che si sono tirati indietro.

Ognuno faccia la sua parte!


Mi fermo qui. E perdonatemi la franchezza. Ma il futuro di oltre diecimila bambini ai quali in questi anni molti di voi, con il Progetto Agata Smeralda, hanno dato un contributo decisivo, offrendo a ciascuno di loro la speranza di crescere e di vedersi rispettati nella propria dignità umana, non può non starci a cuore.


Tra l’altro, in una logica di trasparenza e di coinvolgimento, abbiamo pensato di riproporre anche nel 2010 il viaggio a Salvador: perché altri possano vedere i “miracoli” che l’aiuto costante degli adottanti italiani fa ogni giorno. E’, tra l’altro, un aiuto prezioso per quelle suore, per quei missionari che da molti anni operano in mezzo ai più poveri, in una società difficile che ha nei centri sostenuti da Agata Smeralda vere e proprie oasi di speranza, efficaci strumenti di promozione umana.


Un forte, grande abbraccio, e un augurio di ogni vero bene.


Mauro Barsi

Presidente del Progetto Agata Smeralda

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