LA FESTA E’ SOLTANTO RIMANDATA

 In Lettere del Presidente, Notizie

Carissimi amici di Agata Smeralda,

Il flagello coronavirus abbattutosi sul pianeta ha piegato il mondo occidentale, ma non solo. Purtroppo è giunto anche dove povertà e sofferenza sono all’ordine del giorno alimentandole in modo quasi sempre irreparabile. I missionari e gli operatori di Agata Smeralda hanno intensificato il proprio operato, adattandolo e conformandolo all’ultima emergenza sanitaria ed economica.

L’emergenza sanitaria, però, costringe anche la Onlus fiorentina a rivoluzionare i propri programmi anche qui e, dunque, a rinviare quell’appuntamento che tanto era entrato a far parte della routine annuale della nostra grande famiglia. Quest’anno non sarà possibile festeggiare il compleanno di Agata Smeralda, come di consueto, durante il mese di Ottobre, a Firenze, nella Basilica della Santissima Annunziata.

Una criticità che, come è successo nelle periferie del mondo, non ha certo spaventato gli operatori di Agata Smeralda. Anzi. Una spinta in più che, come ha spronato il Progetto ad intensificare gli aiuti e a premere sull’acceleratore per far sì che tutti possano godere di un futuro migliore, ha portato alla decisione di rinviare i festeggiamenti in un secondo momento senza dovervi rinunciare. L’incontro è soltanto rimandato, in accordo con il Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, a quando, si spera, tutto possa essere in fase di risoluzione. Una festa che possa essere vissuta da tutti in modo più sereno e conviviale.

L’appuntamento da segnare in agenda è fissato per Domenica 7 Febbraio 2021, nella Basilica della Santissima Annunziata, data che coinciderà anche con i trent’anni dalla nascita del Progetto Agata Smeralda e che si trasformerà in un evento imperdibile per chi sostiene la vita e la dignità umana sopra ogni cosa.

Nell’occasione è impossibile non rivolgere un pensiero grato e affettuoso a Don Roberto Malgesini, della Diocesi di Como, che non è più tra noi. E’ stato ucciso. Ha pagato per molti evitando una carneficina.

Se l’accaduto ci spingesse a sentimenti di razzismo, in riferimento a colui che ha sferrato il colpo mortale, come cristiani dovremmo soltanto vergognarci. La coltellata più dolorosa a Don Roberto sarebbe proprio questa. Sacrificando la sua vita, ha dimostrato che ognuno è fratello dell’altro da servire e amare senza condizioni o riserve.

Il suo sacrificio, come quello di tanti confratelli e nostri missionari uccisi nel mondo, non sarà vano, perché il sangue dei martiri è il seme dei cristiani. E non sarà vano soprattutto se ognuno di noi avrà il coraggio di prendere il suo posto, di continuare, anche in forme diverse, il suo impegno. In forme diverse, ma alla fine tutte originate dallo stesso spirito: quello di riconoscere nel volto dei più deboli ed emarginati il volto di Cristo crocifisso.

Ricordiamo con dolore Don Roberto Malgesini, ma è un pensiero che alla fine suscita speranza. La speranza che nuove energie si sprigionino dal suo sangue, sparso al servizio dei fratelli.

Agata Smeralda, dall’esempio di questo Sacerdote Martire, vuol trarre nuova forza e determinazione per essere al fianco dei più poveri tra i poveri, per dare loro occasioni di crescita e di riscatto, con amore e dedizione grandi.

Mauro Barsi

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